Essenze di Sardegna
Una terra straordinaria la nostra, capace di ammaliare con i suoi colori e i suoi profumi, capace di infondere una grande nostalgia a chiunque se ne allontani dopo averla vissuta!
Davide lascia la Sardegna e parte in Inghilterra, lavora a Londra nel campo della moda per i famosi magazzini Harrods, viaggia in Australia, per circa venti anni vive all’estero ma il richiamo della sua patria lo vede in viaggio verso casa, un ritorno alle origini, una riscoperta dei sensazionali spunti che la Sardegna gli offre per le sue creazioni. Durante il suo soggiorno australiano in un bellissimo albergo, rimane affascinato dalle candele personalizzate in cera di soia, inizia a documentarsi, seguire dei tutorial e nel 2017, con grande rispetto e attenzione all’ecologia crea e produce le sue prime candele che raccontano la Gallura, le regala come trampolino di lancio ed è subito un successo.
La cura nei dettagli, la scelta di fragranze uniche, in grado di stimolare vere e proprie esperienze sensoriali fanno si che le sue creazioni siano velocemente apprezzate e richieste da appassionati e cultori di un arte mai banale, carica di passione e sensazioni intime che partono da un grande amore per la propria terra.
La magia di Keras arriva con Davide a Limbara Dreaming, a raccontare con grande semplicità, con il suo sorriso espressivo, la nascita dei suoi profumatissimi pensieri d’autore, e il nostro giardino diviene il set ideale per ammirarli.
“Le candele keras nascono dalla cera naturale derivata dai germogli di soia che vengono pestati per poi essere asciugati fino a rimanere in scaglie; la cera viene sciolta, ha una consistenza diversa rispetto alla paraffina e ad ogni cera nella crazione della candela si può abbinare un olio, uno stoppino e un contenitore in maniera differente. Il procedimento è semplice, fatto di proporzioni, le mie fragranze arrivano tutte in contenitori riciclabili, ogni fragranza ha una percentuale, ci sono delle percentuali minime o più alte per bruciare la candela, la quantità d’olio va regolata, non si può abbondare affinchè la candela bruci e generi profumo, che è la chiave di queste fragranze.
Ogni fragranza ha un nome e deve ricondurre a un esperienza particolare.
La cera solida va messa a bagno maria, il procedimento deve essere seguito con attenzione in quanto non la si può lasciare come un altro liquido a bollire, le cere in questione perdono profumo secondo un processo naturale. Il contenitore che uso è un bel bicchiere della Bormioli Rocco, il tappo di sughero è fatto a Tempio, uno stoppino senza anima metallica e un adesivo interno. Una volta sciolta la cera di soia che è inodore inserisco la fragranza nelle giuste proporzioni,seguendo ciò che ho imparato e anche il mio istito poichè ogni cera ha un suo punto di fusione a una specifica temperatura; l’aggiunta dell’olio è un procedimento delicato, esso ha più o meno la stessa consistenza della cera liquida per cui si amalgamano molto bene ma va mescolato con cura non troppo velocemente per evitare la formazione di bollicine interne che non si vedono durante questo processo, ma il cliente che acquista la candela potrebbe trovarle all’interno e avere problemi nell’accensione.
Per finire sempre con molta delicatezza verso il composto ben miscelato nel bicchiere sempre evitando le bollicine e lascio raffreddare per almeno 48 ore prima di etichettare la creazione finita. Le fragranze che uso sono in gran parte legate alla Sardegna, elicriso, mirto, ginepro, ma ne seleziono anche di altra natura, come cannella, tabacco, per poter ispirare anche in maniera diversa.